ORDINE DEL GIORNO n. 1182
Oggetto: Istituzione zona franca Valle di Susa
Il Consiglio regionale
premesso che:
- il territorio della Valle di Susa, sia a monte che a valle della Città di Susa e
direttamente confinante con la Francia, è stato caratterizzato nei secoli da costanti
flussi di uomini, di idee, di merci, di eserciti, che ne hanno fatto la principale “Porta
d’Italia” verso l’Europa nord-occidentale; - dopo un ciclo economico caratterizzato dalle grandi strade napoleoniche e dal
primo Traforo del Frejus, nonché dall’insediarsi nella Bassa Valle di numerose
attività economiche ad alto assorbimento di manodopera e dallo sviluppo del
turismo montano, sono subentrati periodi in cui la struttura economica si è fatta
progressivamente più debole, in presenza di grandi investimenti infrastrutturali che
– pur caratterizzando l’intero territorio della Valle – sono risultati poco correlati alla
sua vitalità economica, sociale e demografica; - in Valle, la deindustrializzazione negli ultimi trent’anni ha prodotto effetti durissimi.
Infatti, le grandi imprese del territorio hanno chiuso, migliaia di operai e tecnici sono
usciti dal mercato del lavoro, i grandi insediamenti nel tempo erano stati
parzialmente sostituiti da piccole imprese che, a loro volta, o hanno chiuso o hanno
delocalizzato;
considerato che - secondo l’ufficio studi dell’Unione industriale di Torino, il Pil pro capite in Valle di
Susa è inferiore ai 15 mila euro, come già riconosciuto da tempo. Infatti, nel 2001 i
comuni della Valle di Susa sono stati riconosciuti come aree depresse della regione
Piemonte. (GU n.224 del 26 settembre 2001); - la Valle di Susa negli anni a noi più vicini è stata utilizzata come sede di grandi
opere di rilevanza nazionale e/o europea, quali la Centrale ENEL di Venaus, la
centrale idroelettrica IREM, l’elettrodotto di Valle, l’acquedotto di Valle; inoltre la
costruzione dell’autostrada del Frejus, che nei fatti ha tagliato in due la Valle e
risulta essere una delle autostrade più care d’Italia, ed infine la tanto discussa TAV,
la Torino Lione in fase di realizzazione, sono risultate infrastrutture permanenti sul
territorio, ma sostanzialmente prive di ogni ricaduta benefica sui residenti;
ritenuto che l’Unione Europea ha da tempo individuato alcuni strumenti utili ad aiutare lo
sviluppo locale di parti del territorio degli Stati Membri, parti che siano penalizzate – come
nel caso della valle di Susa – da eventi economici anche esterni al loro perimetro, ma
direttamente ricadenti sul loro territorio e sui loro abitanti;
preso atto dell’impegno sviluppato sul territorio della Valle dal “Comitato Pro Zona Franca
Extradoganale Valle di Susa”, che ha rappresentato le attese del territorio per iniziative
concrete, volte alla rinascita della Valle;
tutto quanto sopra premesso,
impegna la Giunta regionale e gli Assessori competenti
a sensibilizzare il Governo nazionale affinché valuti l’istituzione di una zona franca nelle
aree territoriali della Valle di Susa, o in subordine ogni provvedimento utile al fine di
consentire a questa area geografica – di fondamentale importanza per i collegamenti tra i
paesi europei – di risollevarsi dallo stato di crisi economica in cui versa da tempo, dando
anche il giusto riconoscimento ai sacrifici, umani ed economici, compiuti nel tempo dai
suoi cittadini.
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Testo del documento votato e approvato a maggioranza nell’adunanza consiliare
del 30 maggio 2023